Anche se non segui i mercati finanziari, difficile tu non abbia sentito parlare dei bitcoin, una sorta di valuta virtuale (definita criptovaluta per le modalità sicure/cifrate con cui viene prodotta) che ha avuto crescite vertiginose nel 2017, tanto da attirare il costante interesse dei media e di tanti investitori. Ed il boom di questi strumenti ha catturato ovviamente l’attenzione dei politici e soprattutto dell’Agenzia delle Entrate.
Normale quindi che alcuni lettori ci abbiano chiesto notizie in merito alla tassazione delle transazioni in bitcoin e in altre cripto valute. Si pagano le tasse sui Bitcoin? E sulle altre criptovalute? Bisogna inserirli nella Dichiarazione dei Redditi?
Recentemente si è tornati a parlare di tassa patrimoniale in Italia. I principali quotidiani italiani hanno ripreso i contenuti del rapporto “The Role and Design of net wealth taxes” pubblicato dall’Ocse che individua l’Italia come una delle principali nazioni dove questa imposta potrebbe esser applicata con successo. Qui la sintesi dell’
Nel corso degli anni abbiamo ricevuto parecchie richieste via mail da frontalieri e lavoratori italiani all’estero. Spesso questi sono ignari degli obblighi fiscali che mantengono in Italia, per cui, in buona fede, rischiano pesanti sanzioni. Ora per loro si apre la possibilità di una sanatoria.
La
Tempo di dichiarazioni fiscali e, come ricordato nelle nostre
La tassazione del reddito percepito da un lavoratore che presta la propria attività lavorativa all’estero nonché la gestione dello stesso da parte del datore di lavoro comporta una valutazione combinata di più elementi che parte dalla verifica dello status di residenza fiscale. Infatti, sulla base degli articoli 2 e 3 del Tuir, i redditi di lavoro dipendente prodotti all’estero saranno tassati in Italia solo nell’ipotesi in cui il percettore sia residente in Italia.
Sono stati pubblicati nell’area riservata gli aggiornamenti delle guide fiscali:
Il 22 agosto scorso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (n° 195) il decreto del ministro delle Finanze del 9 agosto 2016 che aggiorna la lista dei cosiddetti “Paesi White List”. La nuova lista comprende Svizzera, San Marino e Liechtenstein che, grazie allo scambio di informazioni mediante convenzioni per evitare le doppie imposizioni sul reddito, escono di fatto dalla lista dei Paesi Black List, ovvero dai cosiddetti paradisi fiscali.
Di fronte alle varie crisi finanziarie e alla continua incertezza dell’economia italiana, molti investitori italiani negli ultimi anni si sono rivolti ai cosiddetti beni rifugio (oro, argento, diamanti etc.). La richiesta di questi beni quindi ha di fondo le stesse motivazioni dell’apertura di un conto corrente in Svizzera, vale a dire la sicurezza e la tutela dei propri risparmi.