Sono sempre di più gli italiani che devono, pure inconsapevolmente, fare la dichiarazione fiscale degli investimenti e dei conti correnti detenuti all’estero. Dico inconsapevolmente perché oggi ci sono diversi strumenti e servizi offerti da società all’estero, ma chi li utilizza a volte non sa che c’è l’obbligo di dichiarazione fiscale. Mi riferisco per esempio a tutti coloro che fanno trading tramite società come Interactive Brokers o DeGiro, oppure a chi opera sul Forex con eToro, Avatrade, Plus500, IcMarkets etc. O chi detiene criptovalute come Bitcoin, Ethereum etc. O anche a chi detiene un conto di Banca N26 con iban tedesco. Le fattispecie oggi sono veramente tante. Ovviamente includono coloro che hanno un normale conto corrente, con eventuali servizi di investimento annessi, in Svizzera, Inghilterra, Malta … o anche uno dei paesi dell’Unione Europea.
Tasse
Come essere in regola con le tasse italiane e svizzere
Dichiarazione fiscale conti esteri 2020
Dopo l’aggiornamento della guida principale “Conto in Svizzera” abbiamo appena pubblicato gli aggiornamenti 2020 relativi alle due guide fiscali:
- Dichiarazione Fiscale
- Guida Ivafe
Rischio patrimoniale dopo il coronavirus?
Nell’ultimo articolo ti abbiamo spiegato di prepararti alla fase 2 di questa crisi sanitaria, vale a dire il momento in cui si dovranno far i conti con la situazione economica e con il bilancio pubblico. Ovviamente ora non se ne parla perché altre sono le urgenze, anche se proprio un ministro italiano ha affermato che si dovranno far pagare più tasse ai ricchi, anticipando quello che sarà il mantra del post crisi e proprio ieri altri due parlamentari hanno rispolverato il tema della patrimoniale per i ricchi.
Del resto già a fine 2020, con la prima finanziaria, l’Italia dovrà far pressoché da sola visto che gli aiuti europei (salvo accettazione del Mes) non saranno pronti. Le stime sui Pil, per quanto raffazzonate possono essere ora, dicono una cosa chiara: la maggioranza dei paesi europei recupererà nel 2021 buona parte della perdita del 2020. La principale eccezione sarà l’Italia, che parte pure da una posizione di svantaggio. Ora tutti pronti ad aiuti di facciata ma immaginatevi quando Germania, Olanda etc. saranno tornati alla “normalità”. Si tornerà a guardare all’Italia come al malato che mette a rischio l’Europa e deve esser guidato nel seguire le cure. Sono due i motivi principali per i quali i tedeschi e non solo guardano con sospetto agli aiuti all’Italia:
- temono, e non a torto, che quei soldi siano sprecati o comunque usati per forme di assistenzialismo come redditi di cittadinanza, bonus vari senza controlli etc (e i primi interventi non fanno che confermare questi dubbi);
- gli è stato detto più volte che gli italiani hanno una ricchezza finanziaria superiore alla loro (in realtà non è vero, ma il messaggio è questo).
Capitali italiani all’estero nel quadro RW
In un recente articolo il Sole 24 Ore segnalava come, per la prima volta negli ultimi quattro anni, la ricchezza ufficialmente posseduta all’estero dagli italiani sia scesa sotto i 200 miliardi. Il totale degli asset indicati nel 2018 nelle dichiarazioni dei redditi (quadro RW) si ferma a 174,9 miliardi, cioè 43,5 miliardi in meno su base annua (-20{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce}). Probabile però che una parte di questi capitali siano finiti come contante o oro nelle cassette di sicurezza di cui parliamo anche nella guida Conto in Svizzera. Anche perché gli indicatori mostrano che i flussi – leciti e illeciti – di capitali verso l’estero non si sono fermati.
Dichiarazione fiscale 2019 – conti in Svizzera o estero
Abbiamo effettuato il secondo aggiornamento annuale delle nostre guide. Come tradizione in questo periodo, gli aggiornamenti riguardano in particolare le due guide fiscali, ma in questa occasione abbiamo anche modificato una notizia in merito ai costi del conto PostFinance nella guida principale Conto in Svizzera.
Per quanto riguarda le due guide fiscali (Ivafe e Dichiarazione Fiscale 2019) purtroppo sono andate ancora disattese le speranze di una semplificazione del quadro RW. Un recente Position Paper, di cui parliamo nella guida, redatto dalla Commissione per l’esame della compatibilità di leggi e prassi tributarie italiane con il diritto dell’Unione europea di AIDC – Sezione di Milano, fa sperare in un futuro intervento.
Come proteggersi da patrimoniali in Italia
Un mese fa abbiamo pubblicato un articolo sul ritorno del rischio patrimoniale in Italia. Lo abbiamo fatto sull’onda di due interventi di organizzazioni illustri come l’Ocse e il FMI, che per ragioni di equità o sostenibilità del debito, caldeggiavano questa soluzione per l’Italia.
L’attuale situazione economica e politica italiana riporta alta l’attenzione sul tema. Lo stallo e il rischio politico è sotto gli occhi di tutti. Ma spesso si sottovaluta la situazione economica. Lo abbiamo ripetuto più volte, i numeri dell’Italia di oggi sono peggiori del 2011 e solo l’intervento della BCE, ormai a termine (il Quantitative Easing dovrebbe terminare quest’anno, Draghi sarà sostituito nel 2019 da un governatore probabilmente “nordico”), ha tenuto buoni i mercati e i falchi all’interno della UE.
Dichiarazione fiscale 2018 conto all’estero, forex, bitcoin
Abbiamo pubblicato gli aggiornamenti delle nostre due guide dedicate al tema della dichiarazione fiscale e tassazione dei redditi derivanti da conti correnti e investimenti all’estero (Dichiarazione Fiscale 2018 e Guida Ivafe 2018).
Le due guide fiscali indicano tutti i passi per compilare le varie sezioni del modulo Redditi PF (in particolare quadro RW, RT e RM). Pur partendo dal conto in Svizzera, come ribadito più volte, le stesse indicazioni valgono per tutti i conti correnti e gli investimenti all’estero. Incluso coloro che operano in strumenti finanziari evoluti tramite intermediari (broker) esteri come quelli del Forex, Cdf, opzioni binarie etc.
Tassazione Bitcoin – dal 2018 in RW e plusvalenze da dichiarare in RT
Anche se non segui i mercati finanziari, difficile tu non abbia sentito parlare dei bitcoin, una sorta di valuta virtuale (definita criptovaluta per le modalità sicure/cifrate con cui viene prodotta) che ha avuto crescite vertiginose nel 2017, tanto da attirare il costante interesse dei media e di tanti investitori. Ed il boom di questi strumenti ha catturato ovviamente l’attenzione dei politici e soprattutto dell’Agenzia delle Entrate.
Normale quindi che alcuni lettori ci abbiano chiesto notizie in merito alla tassazione delle transazioni in bitcoin e in altre cripto valute. Si pagano le tasse sui Bitcoin? E sulle altre criptovalute? Bisogna inserirli nella Dichiarazione dei Redditi?
Torna il rischio patrimoniale in Italia?
Recentemente si è tornati a parlare di tassa patrimoniale in Italia. I principali quotidiani italiani hanno ripreso i contenuti del rapporto “The Role and Design of net wealth taxes” pubblicato dall’Ocse che individua l’Italia come una delle principali nazioni dove questa imposta potrebbe esser applicata con successo. Qui la sintesi dell’Adn Kronos.
In questo caso l’imposta non sarebbe motivata dal far fronte alla disastrosa situazione del debito pubblico nazionale. Piuttosto l’Ocse individua la tassa patrimoniale sulla ricchezza come una soluzione per riequilibrare la situazione in quei Paesi dove l’ineguaglianza della distribuzione della ricchezza è elevata.
Tassazione bitcoin e criptovalute
Abbiamo ricevuto alcune domande sul tema Bitcoin e tassazione delle criptovalute in genere. Visto che recentemente il Sole 24 Ore ha pubblicato un articolo in proposito, ne riportiamo un estratto. L’articolo risponde proprio a diverse domande sul tema che potete trovare su Plus di sabato scorso dedicato all’argomento. Chiaramente con ciò non invitiamo a investire in bitcoin, strumento volatile e virtuale i cui rischi vanno ben compresi. Ma viste le domande, il fatto che sembra che qualcuno si appoggi su conti svizzeri per queste operazioni e che, come vedremo, di fatto un wallet in bitcoin è assimilabile ad un conto estero per il Fisco, riportiamo l’estratto di seguito.