Dalle bozze della nuova manovra finanziaria sembra spuntare anche un aumento delle tasse sui conti e gli investimenti all’estero. Lo stesso Corriere della Sera riporta di un aumento dell’Ivafe dallo 0,2% allo 0,4%. Un raddoppio quindi. Ma quanto c’è di vero e preciso?
Invitiamo sempre a prender con cautela titoli di giornali, soprattutto su argomenti come leggi ancora in discussione. Vale per tutto il mondo e in Italia in particolare i titoli sono spesso fuorvianti non solo o tanto per malafede ma proprio per incompetenza. Cerchiamo quindi di chiarire il punto che ha allarmato alcuni lettori di Conto in Svizzera.
Aumenti IVIE e IVAFE nel 2024
I giornali hanno titolato che dalle bozze della manovra risulta un aumento delle mini-patrimoniali applicabili su beni esteri (segnatamente prodotti finanziari e immobili) a partire dal 2024. Nello specifico l’Ivie, la tassa sugli immobili all’estero, passerebbe dall’attuale 0,76% all’1,06%. Per l’Ivafe dall’attuale 0,2% allo 0,4%. Il Sole 24 Ore già chiarisce, a diffenreza di altre testate nazionali, che questo aumento rigurderebbe soltanto i prodotti finanziari detenuti in Paesi black list. Ricordo che la black list è prevista dal Dm 4 maggio 1999 e proprio come abbiamo scritto di recente, a partire dal 2024 dopo l’accordo sui frontalieri sarà esclusa definitivamente la Svizzera. I conti e i prodotti finanziari detenuti in Svizzera e in generale in Europanon saranno quindi toccati dall’aumento dell’aliquota.
E questo già basta per rassicurare i nostri lettori. Chiariamo poi che è sempre opportuno prender con le pinze quanto riportato ora dai giornali. Come visto Corriere e Repubblica hanno dato titoli monchi (senza citare che l’ivafe aumentava solo nel caso di paesi black list). Ma abbiamo anche notato che analizzando la bozza della manovra attualmente in circolazione, non c’è alcuna indicaziona relativa a questo intervento. Del resto lo stesso ministro Giorgetti ha chiarito che la bozza in circolazione non è ufficiale (premesso che essendo bozza non è chiaramente un testo definitivo). Insomma tanta confusione per nulla!
Può esser quindi che Ivie e Ivafe aumentino. Altra precisazione: parlar di minipatrimoniali può esser anche passabile ma le imposte sui beni all’estero non sono altro che l’equivalente di quanto si paga in Italia per Imu o bollo. Quindi nulla di speciale o aggiuntivo. Sarebbe invece aggiuntivo l’eventuale raddoppio dell’Ivafe. Ma essendo che non si possono imporre tasse differenziate all’interno della UE, già si capiva che era impossibile il raddoppio da 0,2 a 0,4 sugli investimenti all’estero. O valeva per tutti, Italia inclusa, o valeva al massimo per i paesi extracomunitari. Anche qui come si vede, incompetenza di chi riporta notizie palesemente sbagliate.
Altra precisazione visto che tra le guide in omaggio c’è anche la guida alla tassazione delle criptovalute aggiornata con le novità prevista dalla precedente manovra finanziaria. L’aumento dell’aliquota allo 0,4% non dovrebbe estendersi alla nuova imposta sul valore delle cripto-attività introdotta dall’ultima legge di bilancio per il 2023, che dovrebbe restare allo 0,2%. Ciò in quanto le criptoattività si differenziano dai prodotti finanziari ai fini della tassazione patrimoniale.
Potrebbe invece lecitamente aumentare l’Ivie sugli immobili all’estero perché la maggiorazione prevista non è altro che il massimo previsto già in Italia sugli immobili, aliquota che viene poi stabilita dai singoli comuni. Sugli immobili non adibiti ad abitazione principale situati in Stati della Ue/ See l’imposta si calcola sul valore catastale così come determinato e rivalutato nel Paese estero ai fini dell’assolvimento di imposte patrimoniali e reddituali.
L’innalzamento del livello di tassazione non avrà alcun impatto sui soggetti che aderiscono al regime agevolativo previsto per i neo-residenti italiani (articolo 24-bis Tuir), i quali beneficiano per legge di un’esenzione generale dall’obbligo di dichiarare nel quadro RW della dichiarazione dei redditi il valore delle attività e degli investimenti finanziari esteri e dall’obbligo di dichiarare e versare Ivie e Ivafe.
Ovviamente occorrerà attendere la manovra finanziaria vera e propria, solitamente approvata a fine anno, per risposte definitive. Ma già possiamo ritenere falso il fatto che l’Ivafe aumenterà sui conti esteri, per lo meno quelli UE ma anche svizzeri. Tutti gli eventuali aggiornamenti saranno riportati nella nuova guida.
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