Capitali italiani all’estero nel quadro RW

In un recente articolo il Sole 24 Ore  segnalava come, per la prima volta negli ultimi quattro anni, la ricchezza ufficialmente posseduta all’estero dagli italiani sia scesa sotto i 200 miliardi. Il totale degli asset indicati nel 2018 nelle dichiarazioni dei redditi (quadro RW) si ferma a 174,9 miliardi, cioè 43,5 miliardi in meno su base annua (-20{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce}). Probabile però che una parte di questi capitali siano finiti come contante o oro nelle cassette di sicurezza di cui parliamo anche nella guida Conto in Svizzera.   Anche perché gli indicatori mostrano che i flussi – leciti e illeciti – di capitali verso l’estero non si sono fermati.

 

Il quotidiano economico infatti suggerisce che lo stesso contante che in passato era in una cassetta di sicurezza a Milano potrebbe aver varcato il confine con uno spallone e poi essere stato regolarizzato con una delle due voluntary disclosure, così da restare – ancora oggi – monitorato in RW. Ma dopo le voluntary potrebbe anche essere rientrato in Italia o essersi volatilizzato in paradisi fiscali o dietro complesse architetture societarie.

Il grosso del calo degli asset dichiarati in RW, pari a 36,5 miliardi, dipende da quelli che le statistiche chiamano «beni materiali e forme di previdenza». Una categoria in cui rientrano l’oro (lingotti o monete), le forme previdenziali gestite da soggetti esteri, le opere d’arte, i gioielli e i beni mobili registrati (yacht, aerei o auto di lusso).

Senza conoscere il dettaglio delle singole voci – che l’amministrazione finanziaria non ha fornito al Sole 24 Ore – è impossibile attribuire il calo a una sola ragione. Nell’ultimo anno resta invece quasi invariato il valore degli immobili e delle attività finanziarie. Mentre le somme su conti e depositi esteri diminuiscono dell’11,7{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce}, cioè 6,3 miliardi. Nel complesso, l’impressione è che si stia affievolendo – almeno a livello di monitoraggio – l’onda lunga delle due voluntary, che hanno fatto emergere 66,6 miliardi, di cui 44,4 dalla Svizzera.

Intanto, i dati più recenti della Guardia di finanza indicano che i flussi illeciti di capitali verso l’estero restano imponenti. Nei primi sei mesi del 2018, le Fiamme gialle hanno individuato 115,6 milioni di euro di trasferimenti di denaro. In tutto il 2017, invece, erano stati intercettati 172,7 milioni, con un risultato più che doppio rispetto all’anno precedente.

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