Dopo l’aggiornamento della guida principale “Conto in Svizzera” abbiamo appena pubblicato gli aggiornamenti 2020 relativi alle due guide fiscali:
- Dichiarazione Fiscale
- Guida Ivafe
Dopo l’aggiornamento della guida principale “Conto in Svizzera” abbiamo appena pubblicato gli aggiornamenti 2020 relativi alle due guide fiscali:
Nell’ultimo articolo ti abbiamo spiegato di prepararti alla fase 2 di questa crisi sanitaria, vale a dire il momento in cui si dovranno far i conti con la situazione economica e con il bilancio pubblico. Ovviamente ora non se ne parla perché altre sono le urgenze, anche se proprio un ministro italiano ha affermato che si dovranno far pagare più tasse ai ricchi, anticipando quello che sarà il mantra del post crisi e proprio ieri altri due parlamentari hanno rispolverato il tema della patrimoniale per i ricchi.
Del resto già a fine 2020, con la prima finanziaria, l’Italia dovrà far pressoché da sola visto che gli aiuti europei (salvo accettazione del Mes) non saranno pronti. Le stime sui Pil, per quanto raffazzonate possono essere ora, dicono una cosa chiara: la maggioranza dei paesi europei recupererà nel 2021 buona parte della perdita del 2020. La principale eccezione sarà l’Italia, che parte pure da una posizione di svantaggio. Ora tutti pronti ad aiuti di facciata ma immaginatevi quando Germania, Olanda etc. saranno tornati alla “normalità”. Si tornerà a guardare all’Italia come al malato che mette a rischio l’Europa e deve esser guidato nel seguire le cure. Sono due i motivi principali per i quali i tedeschi e non solo guardano con sospetto agli aiuti all’Italia:
Sono giorni drammatici e impensabili per le nostre comunità. In questo periodo chiaramente non è possibile venire in Svizzera per aprire un conto corrente, è comunque possibile per chi lo ha già, operare online.
Molti ci chiedono consigli su cosa fare. E’ evidente che sia difficile dare risposte al momento. Certo, ora più di prima vale il principio dell’importanza di avere un conto in Svizzera come ancora di sicurezza dove lasciare i soldi. Perché anche se al momento non è tema di discussione, verrà il giorno che, finalmente terminato il pericolo sanitario, si dovranno fare i conti economici. Non sarà subito, all’inizio si fingerà che si possa far fronte all’emergenza con nuovo debito e qualche aiuto europeo. Ma prima o poi i conti si dovranno fare, l’Italia era già in difficoltà prima, non uscirà certamente con qualche aiuto che non cambia la sostanza di come funziona il paese. E’ quindi ovviamente alto il rischio che quando serviranno altri soldi, con la scusa della solidarietà, arriverà qualche forma di patrimoniale o prelievo una tantum in base ai soldi depositati/investiti in banca con magari il mantra della solidarietà per il paese.
Nel vertice UE del prossimo 12 dicembre sarà in discussione la bozza di accordo sul MES (o ESM), accordo che poi dovrebbe comunque esser ratificato da ogni Stato. I tempi sono ancora lunghi ma è un accordo che si annuncia pericoloso per l’Italia e soprattutto per i risparmiatori italiani.
Eppure sui giornali se ne è parlato poco, a parte per la polemica politica sottostante. Solo il Sole 24 Ore ha chiarito i rischi per il nostro paese, che non sono pochi
Il Mes è il fondo cosiddetto “SalvaStati” che dovrebbe appunto intervenire quando uno Stato, ma anche il suo sistema bancario, va in difficoltà. Il problema del Mes è che si rivelerebbe un boomerang proprio per l’Italia. Se passerà la riforma, i Paesi meno virtuosi che non rispettano i parametri di Maastricht subiranno un’analisi sulla ‘sostenibilità’ del debito prima di ricevere i prestiti. E se avranno un parere negativo dovranno più o meno ristrutturarlo.
La nostra guida “Conto in Svizzera” è da tempo il punto di riferimento non solo per chi vuole aprire un conto corrente in Svizzera, ma anche per chi più genericamente deve dichiarare al fisco i capitali ed i redditi depositati all’estero.
Negli ultimi anni alcuni lettori ci hanno chiesto informazioni sulle piattaforme di crowdlending e crowdfunding. Queste piattaforme infatti spesso hanno sede all’estero e, per analogia, si può pensare che subiscano una tassazione simile a quella dei conti correnti o in generale degli investimenti finanziari come azioni o obbligazioni presso intermediari esteri.
Puntualmente ad ogni crisi politica o finanziaria il nostro blog riceve un aumento delle visite e ovviamente aumentano anche le vendite della guida Conto in Svizzera. Possiamo infatti ormai vedere le visite al nostro sito per capire cosa succede in Italia. La recente crisi politica con la caduta del governo ha riportato in auge il tema dello spread e soprattutto della sicurezza dei risparmi. Pertanto molti italiani sono tornati a cercare soluzioni e il Conto in Svizzera è ovviamente un classico.
Ci sentiamo comunque di tranquillizzare quelli che ci hanno chiesto se è opportuno spostare il grosso dei risparmi. Per ora non ci sembra il caso di generare allarmismi eccessivi. Ma ci sono alcuni punti che ci sentiamo di evidenziare.
In un recente articolo il Sole 24 Ore segnalava come, per la prima volta negli ultimi quattro anni, la ricchezza ufficialmente posseduta all’estero dagli italiani sia scesa sotto i 200 miliardi. Il totale degli asset indicati nel 2018 nelle dichiarazioni dei redditi (quadro RW) si ferma a 174,9 miliardi, cioè 43,5 miliardi in meno su base annua (-20{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce}). Probabile però che una parte di questi capitali siano finiti come contante o oro nelle cassette di sicurezza di cui parliamo anche nella guida Conto in Svizzera. Anche perché gli indicatori mostrano che i flussi – leciti e illeciti – di capitali verso l’estero non si sono fermati.
Abbiamo effettuato il secondo aggiornamento annuale delle nostre guide. Come tradizione in questo periodo, gli aggiornamenti riguardano in particolare le due guide fiscali, ma in questa occasione abbiamo anche modificato una notizia in merito ai costi del conto PostFinance nella guida principale Conto in Svizzera.
Per quanto riguarda le due guide fiscali (Ivafe e Dichiarazione Fiscale 2019) purtroppo sono andate ancora disattese le speranze di una semplificazione del quadro RW. Un recente Position Paper, di cui parliamo nella guida, redatto dalla Commissione per l’esame della compatibilità di leggi e prassi tributarie italiane con il diritto dell’Unione europea di AIDC – Sezione di Milano, fa sperare in un futuro intervento.
Abbiamo pubblicato il primo aggiornamento della guida “Conto in Svizzera”. Come di consueto, seguirà in primavera inoltrata un secondo aggiornamento delle guide fiscali. Altri aggiornamenti potranno essere effettuati in caso di novità importanti.
Come di consueto sono state aggiornate tutte le caratteristiche e le condizioni dei conti correnti delle varie banche presentate, indicando anche se e quali problemi creano agli italiani (o in generale ai non residenti svizzeri). Su quest’ultimo punto abbiamo aggiornato la situazione visto che, alla luce della minor incertezza sulla nuova normativa di scambio dati, oggi le banche svizzere appaiono più ricettive che in passato anche se vengono mantenuti i costi per i non domiciliati introdotti qualche anno fa.
Avere un conto in Svizzera, ed in generale in altri paesi, comporta ovviamente trasferimenti di denaro dall’Italia all’estero e viceversa.
Solitamente la movimentazione tramite contanti (prelievo presso una banca e versamento alla filiale dell’altra banca) è sconsigliabile. Anzitutto costa in tempo e denaro in quanto comporta continui trasferimenti (inoltre le banche, soprattutto quelle italiane in questo caso, possono applicare commissioni per le operazioni allo sportello). E il trasferimento è sottoposto a limiti in quanto non si possono esportare capitali in contanti oltre i 10.000 euro, salvo dichiararli alla dogana con compilazione di uno specifico questionario. Non consideriamo poi l’ovvio rischio di furti e smarrimento.