Sono trascorsi 15 anni dall’implementazione dell’ultimo scudo fiscale firmato Giulio Tremonti, dieci dalla prima edizione della Voluntary Disclosure, sei anni dall’adozione da parte della Svizzera dei nuovi standard OCSE per gli scambi automatici di informazioni finanziarie, e otto anni dall’inclusione dei reati fiscali qualificati come presupposto del riciclaggio. In questo arco di tempo, in Canton Ticino, si è assistito a un cambiamento significativo.
Gli italiani continuano a aprire conti in Svizzera ma non certo più per questioni di evasione fiscale, ormai impossibile. E negli ultimi tempi meno per i rischi insiti alla sicurezza Italia.
Paura per il Quadro Geopolitico Internazionale
Attualmente, non è tanto il fisco italiano a spaventare, quanto piuttosto il contesto geopolitico internazionale. «La situazione è stata ben descritta durante l’Assemblea delle banche ticinesi di martedì scorso», afferma Paolo Bernasconi, ex procuratore pubblico a Lugano e ora avvocato. L’ondata di trasparenza fiscale degli ultimi anni ha inizialmente portato a una riduzione dei volumi di raccolta e alla diminuzione delle banche presenti sul territorio, passate da 76 a 38 in dieci anni, includendo la scomparsa di una banca di rilievo come il Credit Suisse. Tuttavia, la raccolta di capitali è attualmente in crescita, segno che i flussi di denaro continuano ad affluire.
Prima del conflitto in Ucraina, vi era una notevole presenza di capitali russi, ora spostatisi verso altre destinazioni come Dubai. Nonostante ciò, il mercato finanziario locale sta crescendo rapidamente.
Interesse degli Italiani per il Mercato Immobiliare
Un ulteriore segnale del cambiamento è l’aumento dell’interesse degli italiani per il mercato immobiliare del Luganese. Un mercato che, fino a poco tempo fa, era quasi esclusivamente dominato da cittadini russi. Oggi, molti italiani si informano sui prezzi delle abitazioni. Tra le possibili motivazioni: il viraggio dell’Europa verso posizioni sempre più sovraniste e le due guerre in corso, una in Europa e l’altra in Medio Oriente, che non sono elementi rassicuranti. «La Svizzera è vista come una garanzia di stabilità», sostiene Cristina Maderni, presidente della Federazione ticinese delle associazioni di fiduciari.
Oltre alla stabilità, il mercato immobiliare locale è aperto a chi vuole stabilirsi o acquistare case per vacanza, ma non per speculazione edilizia. La Legge federale sui servizi finanziari (LSerFi), in vigore da tre anni, ha reso più stringente la compliance dei fiduciari specialisti nelle gestioni patrimoniali, ora supervisionati dalla FINMA, l’autorità elvetica che sovrintende banche e finanziarie.
Sicurezza intermediari
Un elemento di sicurezza in più è venuto anche dal Governo di Berna, grazie all’entrata in vigore, ormai tre anni orsono, della Legge federale sui servizi finanziari (LSerFi) che ha di fatto normato in maniera più stringente la compliance dei fiduciari specialisti nelle gestioni patrimoniali che ora sono sottoposti alla supervisione e alla vigilanza della Finma, l’authority elvetica che sovrintende a banche e finanziarie. In Canton Ticino, ci sono 1.238 fiduciari immobiliari e commercialisti, oltre a circa 350 specializzati in gestioni patrimoniali. Nel corso del 2023, l’Autorità di Vigilanza cantonale ha concesso 33 nuove autorizzazioni a fiduciari, emettendo 42 preavvisi negativi e 7 decisioni formali di diniego. Gli intermediari finanziari e immobiliari sono pertanto soggetti a una stretta vigilanza e regolamentazione, anche se noi consigliamo di evitare intermediari che si intrappongono tra voi e le banche, scegliendo invece tra gli Istituti inclusi nella nostra guida Conto in Svizzera.