Zurigo – Dopo un primo semestre in perdita, la Banca nazionale svizzera (BNS) torna all’utile grazie al balzo del prezzo dell’oro. L’istituto centrale elvetico, controllato dai Cantoni ma quotato anche alla Borsa di Zurigo, ha registrato nel terzo trimestre 2025 un utile netto di 27,9 miliardi di franchi svizzeri (circa 30,1 miliardi di euro), compensando così le perdite accumulate nella prima parte dell’anno.
Dalle perdite al ritorno in utile
Il risultato segna un deciso cambio di rotta rispetto al secondo trimestre, quando la BNS aveva chiuso con un rosso di 22 miliardi di franchi, dopo un primo trimestre in utile per 6,7 miliardi.
Grazie alla ripresa estiva, il bilancio dei primi nove mesi del 2025 mostra ora un utile complessivo di 12,6 miliardi di franchi (13,6 miliardi di euro).
Sempre più spesso i contribuenti italiani detengono partecipazioni o rapporti finanziari con società estere. Una delle fattispecie più comuni riguarda la percezione di interessi attivi derivanti da prestiti o finanziamenti concessi a società non residenti. In questi casi, la disciplina fiscale si articola tra normativa interna e convenzioni contro le doppie imposizioni stipulate dall’Italia con i vari Paesi.
Nel dinamico panorama finanziario globale, le banche private svizzere continuano a rappresentare un punto di riferimento per la gestione patrimoniale. Il 2024 si è rivelato un anno eccezionalmente favorevole, con mercati azionari in forte crescita – l’indice MSCI World ha registrato un rendimento del 24,81%. Queste condizioni avrebbero dovuto innescare una vera e propria esplosione di risultati positivi per le istituzioni elvetiche. Ma come si sono comportate le principali banche svizzere? Analizziamo i dati chiave per chi desidera aprire un conto in Svizzera o affidarsi al private banking svizzero.
Il panorama fiscale delle criptovalute è in costante evoluzione, un aspetto che, se da un lato garantisce una progressiva definizione del settore, dall’altro impone una vigilanza continua a chiunque vi operi. Per non trovarsi impreparati di fronte alle scadenze e alle nuove disposizioni, è essenziale dotarsi degli strumenti giusti.
Mentre la digitalizzazione tradizionale avanza a ritmi disomogenei, un ambito in cui le banche svizzere stanno mostrando grande dinamicità è quello della blockchain. Secondo un recente studio condotto dall’Università di San Gallo (HSG), oltre l’80% delle banche in Svizzera prevede di sviluppare o espandere le proprie offerte legate alla blockchain nei prossimi anni.
In un contesto geopolitico sempre più incerto, con guerre ai confini dell’Europa, tensioni commerciali tra grandi blocchi economici, crescita dei dazi e un riarmo generalizzato, tutelare il proprio patrimonio non è solo una scelta prudente, ma una necessità. In questo scenario complesso e instabile, aprire un conto in Svizzera rappresenta ancora oggi una delle soluzioni più efficaci per chi cerca sicurezza, riservatezza e diversificazione internazionale.