L’oro rilancia i conti della Banca nazionale svizzera: utile di 27,9 miliardi

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banca nazionale svizzeraZurigo – Dopo un primo semestre in perdita, la Banca nazionale svizzera (BNS) torna all’utile grazie al balzo del prezzo dell’oro. L’istituto centrale elvetico, controllato dai Cantoni ma quotato anche alla Borsa di Zurigo, ha registrato nel terzo trimestre 2025 un utile netto di 27,9 miliardi di franchi svizzeri (circa 30,1 miliardi di euro), compensando così le perdite accumulate nella prima parte dell’anno.

Dalle perdite al ritorno in utile

Il risultato segna un deciso cambio di rotta rispetto al secondo trimestre, quando la BNS aveva chiuso con un rosso di 22 miliardi di franchi, dopo un primo trimestre in utile per 6,7 miliardi.
Grazie alla ripresa estiva, il bilancio dei primi nove mesi del 2025 mostra ora un utile complessivo di 12,6 miliardi di franchi (13,6 miliardi di euro).

Il ruolo decisivo del metallo giallo

Determinante il contributo delle riserve auree della banca centrale, che hanno generato plusvalenze per 22,9 miliardi di franchi.
L’aumento del prezzo dell’oro è stato infatti notevole: secondo i dati della stessa BNS, la quotazione per chilogrammo è passata da 76.011 franchi alla fine del 2024 a 98.024 franchi al termine del terzo trimestre 2025, con un incremento di oltre il 28%.
Già nella prima parte dell’anno il metallo prezioso aveva dato un contributo positivo ai conti, ma il rialzo prolungato dei mesi estivi ne ha amplificato l’impatto.

Le perdite in valuta estera

In controtendenza, le posizioni in valuta estera hanno comportato una perdita di 9 miliardi di franchi, a causa del rafforzamento del franco svizzero. La solidità della valuta elvetica, che nell’ultimo anno si è apprezzata in particolare contro il dollaro americano, ha infatti ridotto il valore in franchi delle riserve in altre monete.
Le posizioni denominate in franchi hanno registrato una perdita più contenuta, pari a 0,9 miliardi, riconducibile principalmente agli interessi applicati agli averi a vista detenuti sui conti giro.

Mandato e prospettive

Il mandato della BNS resta quello di garantire la stabilità dei prezzi e della valuta, e non quello di realizzare utili. Tuttavia, i profitti ottenuti vengono solitamente distribuiti a Confederazione e Cantoni, secondo una convenzione ormai consolidata.
Non a caso, in Svizzera l’assenza di utili da parte della banca centrale suscita spesso ampi dibattiti politici ed economici.

L’istituto ha tuttavia precisato che le oscillazioni dei mercati finanziari rendono prematuro trarre conclusioni sull’intero esercizio. “La performance dipende in larga misura dall’andamento dei mercati”, ha sottolineato la BNS, ricordando che la legge impone accantonamenti per mantenere le riserve monetarie al livello richiesto.

Solo a fine anno, dunque, sarà possibile valutare se ci saranno le condizioni per una distribuzione degli utili agli azionisti privati e agli enti pubblici svizzeri.

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