Trading online su piattaforme estere e questioni fiscali

tasse trading onlineIl trading online è diventato estremamente popolare tra gli investitori per una serie di motivi. Le piattaforme online offrono accesso facile tramite applicazioni scaricabili su dispositivi come computer, tablet e telefoni cellulari. Inoltre, presentano costi ridotti e consentono di eseguire operazioni complesse in tempo reale su una vasta gamma di titoli, valute e contratti derivati, sia in posizioni lunghe che corte. Si è partiti con i vari broker del forex (eToro, Plus500, FxPro, ActiveTrade, AvaTrade, Dukascopy, IG etc) per poi arrivare ai bitcoin e le criptovalute o le piattaforme di trading (come Trade Republic, DeGiro, Scalable Capital …).  Tutti questi sono operatori esteri per cui in genere non fanno da sostituti di imposta, al massimo forniscono documentazione fiscale a supporto. Ma spetta poi all’investitore fare la dichiarazione fiscale dei capitali all’estero (anche se non si sono ottenuti guadagni) sia dei redditi. E oggi non ci si sfugge, come vedremo, perché l’Agenzia delle Entrate dispone di tutte le informazioni degli investitori italiani all’estero.

E’ quindi  importante comprendere gli obblighi fiscali legati al trading online. Se si utilizzano piattaforme gestite da intermediari finanziari italiani, è possibile affidare loro la gestione delle questioni fiscali, evitando complessi adempimenti dichiarativi. Tuttavia, se si utilizzano piattaforme gestite da intermediari esteri, l’investitore rimane responsabile degli obblighi tributari. Questo significa che l’investitore deve dichiarare i redditi percepiti attraverso il trading online nei moduli appositi della dichiarazione dei redditi.

Dichiarazione redditi

In particolare, i redditi da capitale come dividendi, interessi attivi e proventi di fondi comuni, se derivanti da attività finanziarie di emittenti non residenti, devono essere dichiarati nei quadri RM e RL. I capital gain, invece, devono essere dichiarati nel quadro RT. Inoltre, è necessario compilare il Quadro RW della dichiarazione per comunicare gli investimenti detenuti all’estero e liquidare l’Imposta sulle Attività Finanziarie Estere (Ivafe), che sostanzialmente corrisponde all’imposta di bollo italiana. Infine, è importante rispettare le scadenze per il pagamento delle imposte sostitutive sui redditi e dell’Ivafe.

Problemi fiscali degli italiani

Molti investitori italiani che hanno utilizzato piattaforme estere si sono trovati ad affrontare problemi fiscali. Sono stati contattati dagli uffici provinciali delle Entrate a causa di discrepanze tra le loro dichiarazioni dei redditi e i dati posseduti dall’amministrazione fiscale. Questi dati sono spesso forniti dalle autorità fiscali dei Paesi in cui risiedono i gestori delle piattaforme, grazie agli accordi di scambio di informazioni fiscali. Gli uffici delle Entrate utilizzano questi dati come base per avviare verifiche fiscali e richiedono ai contribuenti di fornire la documentazione relativa alle operazioni effettuate tramite le piattaforme.

È importante sottolineare che i dati provenienti dallo scambio di informazioni sono sintetici e non tengono conto dei costi d’acquisto. Alcuni uffici delle Entrate, tuttavia, rifiutano di considerare i costi d’acquisto e tassano l’intero importo dei pagamenti, inclusi i proventi lordi. Questa pratica può portare a tassazioni ingiuste, in quanto i proventi lordi includono anche i corrispettivi di cessione o rimborso degli strumenti finanziari e delle valute senza dedurre i costi d’acquisto. Ciò può portare a una tassazione su importi che superano il reddito effettivo degli investitori.

In caso di contestazioni fiscali, è possibile fare ricorso alle Corti di giustizia per risolvere le questioni legate ai calcoli fiscali. Tuttavia, questo può comportare costi legali e tempi prolungati. È importante affrontare le questioni fiscali in modo adeguato e cercare assistenza da parte di professionisti fiscali qualificati per garantire il rispetto degli obblighi fiscali e la corretta gestione delle dichiarazioni dei redditi legate al trading online.

Ma per evitare problemi è bene conoscere fin da subito le problematiche e le modalità di dichiarazione fiscale che non sono nemmeno così complicate e possono esser fatte in autonomia grazie alle nostre guide fiscali.

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