Rischio patrimoniale dopo il coronavirus?

Nell’ultimo articolo ti abbiamo spiegato di prepararti alla fase 2 di questa crisi sanitaria, vale a dire il momento in cui si dovranno far i conti con la situazione economica e con il bilancio pubblico.  Ovviamente ora non se ne parla perché altre sono le urgenze, anche se proprio un ministro italiano ha affermato che si dovranno far pagare più tasse ai ricchi, anticipando quello che sarà il mantra del post crisi e proprio ieri altri due parlamentari hanno rispolverato il tema della patrimoniale per i ricchi.

Del resto già a fine 2020, con la prima finanziaria, l’Italia dovrà far pressoché da sola visto che gli aiuti europei (salvo accettazione del Mes) non saranno pronti. Le stime sui Pil, per quanto raffazzonate possono essere ora, dicono una cosa chiara: la maggioranza dei paesi europei recupererà nel 2021 buona parte della perdita del 2020. La principale eccezione sarà l’Italia, che parte pure da una posizione di svantaggio. Ora tutti pronti ad aiuti di facciata ma immaginatevi quando Germania, Olanda etc. saranno tornati alla “normalità”.  Si tornerà a guardare all’Italia come al malato che mette a rischio l’Europa e deve esser guidato nel seguire le cure.  Sono due i motivi principali per i quali i tedeschi e non solo guardano con sospetto agli aiuti all’Italia:

  1. temono, e non a torto, che quei soldi siano sprecati o comunque usati per forme di assistenzialismo come redditi di cittadinanza, bonus vari senza controlli etc (e i primi interventi non fanno che confermare questi dubbi);
  2. gli è stato detto più volte che gli italiani hanno una ricchezza finanziaria superiore alla loro (in realtà non è vero, ma il messaggio è questo).

Una patrimoniale in Italia è ora più che mai probabile. Si sa che per molti politici non è un male, anzi, sarebbe una forma di redistribuzione e di solidarietà. Un desiderio che finora non è stato applicato sia:

  • per questioni di consenso politico. Al di là di quello che si tende a far credere da chi sostiene questa misura, una patrimoniale per portare un gettito fiscale ragionevole non colpirebbe solo i “ricchi” ma anche tutta la classe media della popolazione. Indicativamente possiamo prendere a riferimento i 100.000 euro di patrimonio che coincidono con quello tutelato dal fondo di garanzia sui depositi. Ma probabile che si scenda più in basso, magari  con intervento a scaglioni;
  • per motivi economici. Una patrimoniale avrebbe colpito i consumi sia a causa della riduzione della ricchezza degli italiani ma anche per un effetto shock negativo sulla fiducia dei cittadini. Ma soprattutto il rischio era la fuga dagli investimenti e dalle banche italiane per timori di ulteriori provvedimenti,  con conseguenti problemi di liquidità per tutto il sistema finanziario.

Queste motivazioni ora verrebbero meno.  Politicamente una patrimoniale sarebbe spendibile con la scusa dell’estrema emergenza causata da questa crisi. Economicamente l’impatto sui consumi c’è ormai già stato, mentre le banche resisterebbero comunque grazie alla Bce. Che poi sia fatta sotto forma di imposta patrimoniale stile bollo o prelievo forzoso (che potrebbe esser fatto velocemente tramite le banche italiane), poco cambia. Quel che è certo è che forse la finanziaria 2020 passerà ancora liscia con la scusa dell’emergenza, ma già nel 2021 l’Europa ci metterà sotto tutela chiedendo riforme e rientro del debito.

Per questo il primo consiglio è di prepararti fin da subito ad aprire un conto in Svizzera. Dal 15 giugno riaprirà la frontiera Italia-Svizzera. ,Ma puoi già studiare come fare e dove andare leggendo la nostra guida Conto in Svizzera di cui abbiamo appena pubblicato l’aggiornamento 2020 (ancora per questo mese potrai acquistarla direttamente  da questo link per acceder subito al pagamento tramite paypal/carta di credito).   Leggila e confronta le varie banche per decidere quelle che rispondono meglio alle tue esigenze e segui i passi indicati per aprire un conto senza problemi.

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8 commenti su “Rischio patrimoniale dopo il coronavirus?”

  1. Buonasera ragazzi,
    ho acquistato la vostra guida nel 2013 ed è stato molto interessante leggerla ma poi per motivi di lavoro e famiglia ho abbandonato il progetto di aprire un conto in svizzera seguendo i vostri preziosi consigli ma, ora, vi chiedo sulla base delle vostre esperienze se oggi con il periodo Covid, impossibilitato a fare lunghi spostamenti sia possibile aprire un conto tramite on-line o tramite un’intermediario .
    Grazie
    Bruno

    • a parte qualche banca di trading segnalata nella guida, no, non è possibile aprire conti online. Al momento non ci sono restrinzioni per andare in Svizzera. Non crediamo la situazione precipiti rapidamente, veda con la guida quali conti preferire e poi andrà in Svizzera con comodo nei prossimi mesi.

  2. Salve, vi leggo da sempre con interesse; ho un piccolo conto online a PostFinance in Ticino, fatto nel 2016, però pago comunque i 34 euro di “Bollo” come se avessi il conto in Italia. Qual’è il beneficio che potrei avere tenendo/incrementando il conto in Svizzera, anche data emergenza Covid? pago già questa mini-patrimoniale, e se dovessero introdurre prelievi forzoso ulteriori manderebbero una cartella esattoriale a casa (o qualcosa del genere). mi sfugge il benefit, grazie mille per un vostro consiglio/esperienza

    • abbiamo inserito in proposito, viste le tante domande e anche alla luce del coronavirus, recovery, governo Draghi etc., un apposito capitolo nella guida 2021 appena pubblicata.

  3. Sono in possesso della Vosrra Guida “IVAFE e Dichiarazionbe fiscale”
    La Guida IVAFE riporta le novità del 2019, gradirei sapere se è già disponibile o quando lo sarà, la guida per il 2020-2021 e se possibile ordinarla.
    Grazie

    • Abbiamo appena pubblicato l’aggiornamento 2021 della guida principale. Seguiranno gli aggiornamenti anche delle guide fiscali.

  4. Non concordo appieno con la vostra analisi. Se io metto i miei risparmi in una banca svizzera, cosa che ho in parte già fatto per motivi familiari, non penso di essere al riparo da eventuli patrimoniali in Italia, in quanto obbligato a compilare il quadro RW40 e comunque essendo automatica la trasmissione dei miei dati dalla banca svizzera all’agenzia delle entrate italiana.
    Distinti saluti

    • Sì, anche nella guida indichiamo le diverse “sfumature”. Il conto protegge soprattutto da eventuali prelievi forzosi (stile Amato) visto che lo Stato italiano non può imporre alle banche svizzere di trattenere una somma dal conto, come può fare con le banche italiane. Per la stessa ragione si evitano eventuali blocchi del conto o limiti ai prelievi, come successo in Grecia.
      Sulla patrimoniale se è fatta sul saldo a fine anno dichiarato, ci sono meno difese, salvo usare le cassette di custodia.

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