Dichiarazione Fiscale 2025: Una Guida Essenziale per i Capitali all’Estero

dichiarazione fiscale conto esteroCari lettori,

siamo lieti di presentarvi il consueto aggiornamento delle nostre guide fiscali  Guida alla Dichiarazione Fiscale 2025 e Guida Ivafe. Queste guide, aggiornata annualmente, rappresentano uno strumento prezioso per tutti i residenti fiscali in Italia che detengono attività finanziarie e patrimoniali all’estero, con una particolare attenzione ai conti e agli investimenti in Svizzera.

Lo scopo principale della guida è aiutarvi a rimanere in regola con le leggi e le tasse italiane, spiegando gli adempimenti necessari per la dichiarazione dei capitali detenuti fuori confine. Nonostante sia focalizzata sulla Svizzera, la maggior parte delle indicazioni è valida per attività detenute in qualsiasi paese estero, inclusi quelli dell’UE.

Il Quadro RW: Il Cardine del Monitoraggio Fiscale

Al centro della dichiarazione dei capitali esteri c’è il Quadro RW del Modello Redditi (ex UNICO). Questo quadro serve principalmente a fini di monitoraggio fiscale, permettendo all’Amministrazione finanziaria di controllare i movimenti finanziari transfrontalieri. Dal 2014, il Quadro RW è stato unificato con gli obblighi di dichiarazione per l’IVAFE (Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie detenute all’Estero) e l’IVIE (Imposta sul Valore degli Immobili situati all’Estero).

Una delle modifiche più significative degli anni passati, ancora rilevante per la dichiarazione 2025, riguarda l’abolizione (e successiva reintroduzione mirata) del limite minimo di importo per l’obbligo dichiarativo. Attualmente, per i conti correnti e i depositi bancari detenuti all’estero, l’obbligo di compilare il Quadro RW scatta se il loro valore massimo complessivo raggiunto nel corso del periodo d’imposta supera i 15.000 euro. Questo limite si riferisce alla somma di tutti i conti e depositi, non al singolo rapporto. Per tutte le altre attività finanziarie e gli investimenti esteri (come azioni, obbligazioni, fondi, immobili, ecc.), non è prevista alcuna soglia minima; l’obbligo sussiste anche per importi minimi.

È fondamentale ricordare che il Quadro RW va compilato non solo dai titolari formali, ma anche da chi ha la disponibilità o la possibilità di movimentare le attività. Sono inclusi anche i cointestatari (ciascuno per l’intero valore con indicazione della percentuale di possesso) e i delegati di firma con potere di prelievo. Le regole si estendono anche ai “titolari effettivi” di attività detenute tramite fiduciarie o entità estere fittiziamente interposte.

Le Novità dell’Edizione 2025

L’edizione 2025, come riportato nell’introduzione, non presenta stravolgimenti normativi sostanziali, ma include diverse modifiche pratiche nei quadri reddituali RM e RT e una leggera modifica nel Quadro RW.

Una delle principali “novità” operative per la dichiarazione 2025, già introdotta l’anno scorso ma confermata e migliorata, è la possibilità di utilizzare la dichiarazione precompilata che consente di compilare i quadri RW, RM e RT direttamente e subito. Il sistema calcola l’imposta dovuta (inclusa l’IVAFE) e può predisporre automaticamente il modello F24 per il pagamento. Questo rappresenta un notevole vantaggio in termini di semplificazione e tempistiche.

Un’altra novità rilevante per l’edizione 2025 è l’aggiunta di un paragrafo dedicato alle nuove regole sul trasferimento transfrontaliero di contante e assimilati. Queste regole, entrate in vigore il 17 gennaio 2025, adeguano la normativa italiana al regolamento europeo 2018/1672, rafforzando i controlli e inasprendo le sanzioni. La definizione di “contante” è stata ampliata e sono stati introdotti obblighi dichiarativi specifici anche per l’oro da investimento sopra i 10.000 euro.

Dal punto di vista della compilazione dei quadri reddituali (RM e RT), la guida segnala parecchie modifiche nella struttura, in particolare per il Quadro RT, che risulterà un po’ più complicato a causa delle diverse sezioni da compilare. Non si tratta di nuove regole fiscali, ma piuttosto di un riassetto della modulistica che richiede familiarizzazione.

Dichiarare i Redditi (RM e RT)

Oltre al monitoraggio (RW), è obbligatorio dichiarare i redditi prodotti dai capitali esteri, quali interessi, dividendi e plusvalenze. I redditi di capitale (interessi, dividendi) vanno solitamente dichiarati nel Quadro RM. La modalità più comune e semplice è l’applicazione dell’imposta sostitutiva italiana del 26% (o 12,5% per specifici titoli di stato/organismi internazionali). In alternativa, si può optare per la tassazione ordinaria IRPEF (Quadro RN) e chiedere un credito d’imposta per le tasse eventualmente pagate all’estero (Quadro CE). L’opzione IRPEF è solitamente sconsigliata per via delle aliquote marginali più elevate. La struttura del Quadro RM è cambiata per il 2025, ma la sostanza e le colonne da compilare restano simili.

I redditi diversi (principalmente plusvalenze/minusvalenze finanziarie, ma anche guadagni su valute estere) vanno dichiarati nel Quadro RT. L’aliquota fiscale è del 26%. È fondamentale dichiarare le minusvalenze (perdite) per poterle compensare con future plusvalenze entro i successivi quattro anni. Per i guadagni su valuta estera, l’obbligo dichiarativo sorge solo se la giacenza complessiva di tutti i conti/depositi in valuta supera i 51.645,69 euro per almeno sette giorni lavorativi continui nell’anno. Come anticipato, il Quadro RT ha subito modifiche strutturali per il 2025.

 

Svizzera: Non più Black List per le Persone Fisiche

È importante sottolineare che, a partire dall’anno d’imposta 2024 (quindi rilevante per la dichiarazione 2025), la Svizzera è stata ufficialmente rimossa dalla black list italiana per le persone fisiche. Questo comporta diversi vantaggi, tra cui l’assenza del raddoppio dell’IVAFE (che rimane allo 0,20%) e, soprattutto, il venir meno dell’inversione dell’onere della prova in caso di trasferimento di residenza o di presunzione di evasione per investimenti non dichiarati. Tuttavia, la guida prudenzialmente suggerisce di continuare a indicare il saldo massimo per i conti correnti svizzeri per la dichiarazione 2025.

Riguardo le pensioni estere, la regola generale (salvo diverse convenzioni) è la tassazione esclusiva nel paese di residenza fiscale. Per la Svizzera, le pensioni private sono tassate solo in Italia. Attenzione alle rendite AVS (primo pilastro pubblico svizzero): queste non vanno dichiarate in Italia perché già sottoposte a ritenuta alla fonte in Svizzera. Sui restanti interessi svizzeri (soggetti a imposta preventiva del 35%), la Convenzione Italia-Svizzera permette di chiedere il rimborso di parte di tale imposta (ottenendo un rimborso del 22,5% sugli interessi e 20% sui dividendi) tramite il Modello 95.

 

Scadenze e Controlli

La dichiarazione dei redditi per il 2025 può essere inviata a partire dal 15 maggio (per la precompilata modificata). Le scadenze ordinarie sono il 30 settembre per il Modello 730 e il 31 ottobre per il Modello Redditi PF (che include i quadri RW, RM, RT). I versamenti delle imposte sostitutive e dell’IVAFE sono generalmente fissati al 30 giugno (o 30 luglio con maggiorazione).

È fondamentale essere precisi e completi, poiché l’Agenzia delle Entrate dispone ora di un’enorme quantità di dati grazie agli scambi automatici di informazioni a livello internazionale (CRS). Questi dati vengono utilizzati per campagne di compliance e potenziali accertamenti. Le sanzioni per l’omessa o infedele dichiarazione del Quadro RW vanno dal 3% al 15% degli importi non dichiarati, raddoppiate (6-30%) per i periodi in cui le attività erano detenute in paesi black list (come la Svizzera prima del 2024).

 

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