Pensionati italiani all’estero e i rischi bancari

Dopo uno scambio mail con un pensionato italiano che da qualche anno si è trasferito a Tenerife ma che giustamente, dopo il fallimento del Banco Popular,  si è posto una domanda sui rischi bancari “Cosa succede se la banca di Tenerife dove ho messo tutti i miei risparmi fallisce?”, abbiamo ritenuto opportuno scrivere un articolo sul tema.
pensionati italiani all'estero

Sono sempre più gli italiani che vivono all’estero. E non solo i giovani che emigrano, specie in Germania, Gran Bretagna, Svizzera etc. alla ricerca di un lavoro dignitoso che gli permetta di sfruttare il titolo di studio faticosamente conseguito.

Oggi molti pensionati italiani decidono di trasferirsi all’estero attirati dal sogno di una vita migliore e più agiata. Negli ultimi cinque anni sono espatriati 16.420 pensionati e, anche per questa ragione, l’acquisto di case oltre frontiera si è impennato: nel 2005 erano il 2,18 per cento del totale delle transazioni, ora siamo oltre il 10 per cento.

Perché emigrano? Il motivo principale è evidente: il Fisco italiano. La tassazione dei redditi italiani è assurda e con il costo della vita in Italia (specie al nord e nelle grandi città) anche una pensione media consente di vivere dignitosamente ma senza troppi agi e soprattutto con il costante rischio di imprevisti. Migliorare il proprio tenore di vita ottenendo una minore tassazione (o meglio, un reddito netto più alto) è quindi il motivo principale che spinge i pensionati italiani all’estero.
Ovviamente poi, soprattutto nella scelta della meta di destinazione, subentrano  altri fattori, come la qualità della vita. Ma non sempre. Non tutti infatti scelgono mete balneari.

Quali sono appunto le mete scelte dai pensionati italiani? In testa ci sono Portogallo (Lisbona e zona Algarve) e le isole della Spagna (Canarie e Baleari). La scelta è dovuta ad ovvi motivi: mare e ottimo clima, vicinanza all’Italia, lingua latina e quindi non così ostica da imparare, buon tenore di vita. E ovviamente il fisco visto che in queste zone vigono regimi fiscali agevolati.
Altre mete sono Cipro e Malta, anche qui per le stesse ragioni indicate in precedenza. Alcuni scelgono poi la Tunisia, paese un po’ più rischioso e non europeo, ma che presenta poi tutti gli altri vantaggi e un costo della vita molto più basso.

Più insolita la scelta di chi opta per la Bulgaria. Questa meta è solitamente scelta da chi ha pensioni più basse e opta per un paese sicuro con un basso costo della vita.
Qualcuno più avventuriero sceglie la Thailandia, soprattutto singoli e magari con una bella pensione. Le mete più esotiche come Brasile, Costa Rica, Messico o Panama sono meno richieste ovviamente per motivi di distanza.

Portogallo, Spagna, Bulgaria, Cipro, Tunisia. Thailandia … Tutte scelte basate su buoni motivi, che abbiamo illustrato. Ma con un problema comune: sono tutti paesi a rischio bancario e finanziario, come e pure peggio dell’Italia. Chi per esempio è andato a Cipro lo ha pure toccato con mano visto che con la crisi bancaria del 2013, tutti i conti correnti sono stati bloccati con razionamento dei prelievi bancomat.
Portogallo e Spagna fanno parte dei paesi PIGS con Grecia e Italia. Molte delle loro banche sono fallite o sono state salvate, altre (specie in Portogallo) non sono in buone condizioni. Se poi si è su un’isola, i rischi crescono perché le filiali sono di meno e il razionamento può essere più forte per motivi logistici. Inutile poi aggiungere che la situazione di Bulgaria o Tunisia è pure peggiore.

Come per chi resta in Italia quindi, il rischio c’è. E forse anche maggiore. Questi paesi infatti sono anche più critici dell’Italia. Ma soprattutto, i rischi per un pensionato (che ovviamente deve far affidamento sui risparmi non avendo possibilità di lavorare) sono anche più alti (anche perché si desume che i risparmi siano maggiori).

Vale il solito discorso del conto corrente in Svizzera come sorta di assicurazione. Averlo pronto qualora ci fosse necessità di darà sicurezza. Non averlo, significherà il rischio di dover metterti in coda come gli italiani a Cipro per prelevare quei pochi spiccioli consentiti dal blocco dei conti bancari. Non è un caso infatti che le crisi di Grecia e Cipro abbiano insegnato che solo chi ha conti oltreconfine (e i ricchi greci e ciprioti li avevano e li hanno in Svizzera) ha ridotto gli impatti finanziari della crisi, anzi magari ci ha pure guadagnato.

Se risiedi in Portogallo, Baleari, Canarie, Bulgaria etc. non ti affidare ciecamente ai loro sistemi bancari, persino meno affidabili di quello italiano. Prenditi la sicurezza di avere un conto in Svizzera dove avere e spostare il tuo patrimonio in caso di necessità. A parte la salute, nulla vale di più della sicurezza dei tuoi risparmi. Scopri qui come fare.

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