La cronaca dei giornali mi offre l’occasione di esprimere il mio pensiero in merito ad alcune vicende che, da impiegato bancario in Svizzera vedo praticamente tutti i giorni. Proprio perché traggo spunti dalla realtà quotidiana, ritengo questo articolo molto importante e ti invito a leggerlo con molta attenzione.
La scorsa settimana sui giornali italiani è apparsa la notizia del boom di sequestri alla frontiera: +78{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce} di valuta sequestrata nel 2012, nel dettaglio oltre 41 milioni di euro da gennaio-luglio 2012 contro i 23,2 del 2011. Non sono stati sequestrati solo soldi ma anche metalli preziosi come oro e argento (ricordo che portare oro o argento oltreconfine è soggetto a limiti e il loro possesso va dichiarato anche se sono nelle cassette di sicurezza).
Contestualmente è apparsa la notizia che duemila miliardi di euro sono fuggiti dalle banche europee, principalmente da quelle greche e spagnole, ma anche da quelle italiane, come si vede dal grafico dei depositi:
Solo nel 2012 le banche italiane hanno perso il 18,7{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce} dei depositi stranieri, migrati verso paesi più forti come Germania e soprattutto Svizzera.
Rischio sanzioni alla frontiera
Le due notizie sono ovviamente collegate. Per la mia esperienza di bancario svizzero posso aggiungere ulteriori considerazioni. E’ evidente che la fuga di capitali dall’Italia ha riguardato molte persone, ma visto l’entità sono dapprima fuggiti i patrimoni più cospicui. Nulla di nuovo, le persone più ricche e le società hanno a disposizione molti mezzi (oltre alla conoscenza), ben superiori a quelli che può permettersi il singolo risparmiatore italiano.
I sequestri in dogana invece riguardano spesso proprio i piccoli risparmiatori italiani. Infatti se i escludono i casi più eclatanti (casi che riguardano soprattutto imprenditori asiatici) le somme sequestrate per ogni persona sono modeste. Non siamo di fronte a grandi patrimoni.
La cosa non mi sorprende. Ormai da diversi mesi, a parte i ricchi, ci sono due figure tipiche di italiani che si presentano chiedendo informazioni per un conto in Svizzera:
- piccoli imprenditori, professionisti o lavoratori autonomi che portano una parte del loro capitale al sicuro, spesso per il timore di aumenti nella tassazione o per la percezione di maggiore rischio nella loro attività
- lavoratori padri di famiglia, a volte anche già in pensione, che hanno accumulato nel tempo grazie al lavoro e al risparmio un buon capitale e temono ora di perdere quanto costruito in una vita.
Per colpa dell’informazione e di questa criminalizzazione molte persone pensano sia illegale o sospetto portare soldi in Svizzera, e per questo rischiano più del dovuto. Il colmo è che i proprietari dell’informazione in Italia hanno tutti un conto in Svizzera, e qualcuno pure la residenza. Per questo non farti fregare o bloccare, abbiamo già ribadito più volte che aprire un conto in Svizzera è legale, a patto che si rispettino le regole illustrate nella nostra Guida Conto in Svizzera.
Impara dai ricchi
Come agiscono i ricchi? Non improvvisano mai, non si affidano al fai-da-te o a consigli di un amico o informazioni raccolte in forum online. Se hanno un problema cercano un professionista e lo pagano anche lautamente per risolverlo. Hanno imparato che vale il detto che chi più spende meno spende. Per questo raggiungono i loro obiettivi senza correre rischi. Potrei fare tanti esempi…
Intermediari che agevolano le pratiche per aprire un conto in Svizzera ce ne sono, ne puoi trovare diversi online. Ma a meno che tu non abbia patrimoni milionari te lo sconsiglio. Primo perché sono cari, pagheresti almeno 1.000 euro solo per aprire il conto. Secondo perché non è necessario. Posso assicurarti, da bancario svizzero, che quanto presente nella guida Conto in Svizzera è più che sufficiente. Inoltre avrai anche il capitolo dedicato alla dichiarazione fiscale che ti farà risparmiare sul commercialista.
Evita assolutamente di fare come il pensionato e tanti altri cittadini italiani che per non essersi ben informati prima ora rischiano di perdere metà del loro patrimonio. Serve solo un po’ di conoscenza per essere alla pari dei ricchi ed evitare rischi e sanzioni. Cercare di portare al sicuro i tuoi soldi in Svizzera senza informazioni, o con conoscenze superficiali prese da amici o dalla rete, rischia di farti cadere dalla padella alla brace.
ps. ringraziamo tutti gli acquirenti, in particolare quelli che ci hanno inviato mail di complimenti per la chiarezza e la scorrevolezza della Guida. Qualcuno ci ha anche detto che, considerando la mole di informazioni prodotta, il prezzo è pure basso. Ne siamo convinti anche noi, infatti ricordiamo che l’attuale prezzo è quello della fase promozionale di lancio. Grazie a tutti voi abbiamo già raggiunto gli obiettivi di vendita della fase di lancio ben prima del previsto. Potremo presto aumentare il prezzo della Guida, abbiamo deciso di bloccarlo per tutto agosto al fine di consentire anche a chi è appena ritornato dalle vacanze di usufruire di tale prezzo promozionale.