Patrimoniale in Francia e conti in Svizzera

Debito pubblico Francia e conti in SvizzeraNegli ultimi mesi a Ginevra c’è stato un notevole incremento di francesi in cerca di informazioni in merito all’apertura di un conto corrente in Svizzera. Il boom si è avuto proprio nell’ultimo mese.

Ovviamente Ginevra è punto di riferimento per la clientela francese (anche se ci sono anche molti italiani, soprattutto da Valle d’Aosta e Piemonte).  Ma perché proprio ora questa richiesta da parte dei francesi?

 

La manovra fiscale di Hollande

L’afflusso di francesi a Ginevra per l’apertura di conti svizzeri c’è sempre stata. In questo periodo è però cresciuta molto, e ci si attende un assalto a partire dalla prossima settimana.

Il motivo? Ovviamente politico, in particolare la nuova manovra fiscale, appena annunciata, del Governo francese.

Si tratta di una manovra molto dura di 37 miliardi, fatta per lo più di nuove tasse. Per la precisione 27 miliardi di tasse e 10 di tagli. Considera che il peso delle tasse sul Pil in Francia è già ora al 44,9{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce} e passerà al 46,3 con la manovra.

Sui giornali italiani viene superficialmente riportata solo la tassazione sui redditi elevati: aliquota al 75{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce} per i redditi da lavoro superiori a un milione di euro. Ma in realtà questa non è altro che uno specchietto per le allodole visto che si stima che porterà in 2 anni solo 200 milioni (e probabilmente ne porterà molti meno visto che i milionari sanno molto bene come evitarla).

Viene anche aumentata l’aliquota massima dell’Irpef francese, dal 41 al 45{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce} e rincara la cosiddetta patrimoniale con aliquote variabili dallo 0,55{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce} all’1,8{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce}  a seconda del patrimonio. Infine i redditi finanziari da investimenti (interessi, dividendi, plusvalenze) non saranno più tassati a parte (come succede anche in Italia) ma finiscono nella dichiarazione dei redditi (la nostra Irpef) e saranno tassati quindi in base all’aliquota marginale. Soluzione che potrebbe anche starci, senonché per ora non sembrano deducibili le minusvalenze, e quindi se si guadagna si paga, se si perde si porta a casa l’intera perdita.

Nel frattempo galoppa il debito pubblico, salito nel 2° trimestre di 43,2 mld euro rispetto ai tre mesi precedenti, al livello di 1.830 mld euro, con rapporto debito/Pil al 91{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce}. Il grafico illustra il costante peggioramento dei conti pubblici francesi. E si faccia caso come la Francia, a differenza dell’Italia, ha beneficiato della crisi economica pagando interessi sul debito molto bassi (durante la crisi di luglio la scadenza a 2 anni del titolo pubblico francese offriva addirittura un rendimento pari a zero).

 

Italia e Francia – chi sta meglio?

Molti giornali finanziari hanno evidenziato come la manovra francese non farà che peggiorare la recessione economica. Gli italiani tendono spesso a sentirsi inferiori ai francesi, almeno economicamente (non così magari nel calcio e in cucina). In questo momento però la Francia è  in una situazione delicata: l’economia è in panne, il debito sale e l’industria nazionale è sempre più debole.

L’industria italiana invece, nonostante i vari problemi, non è così allo sbando. Certo c’è la crisi, ma l’economia manifatturiera italiana regge e compete sui mercati internazionali (terzo esportatore netto globale). Gli imprenditori e i lavoratori italiani sono decisamente migliori di quelli francesi. Ma l’Italia ha un grosso problema: l’inefficienza pubblica e la politica, una mala gestione che si trascina da ormai 40-50 anni.

E’ proprio la politica il problema principale dell’Italia, problema che aumenterà man mano ci si avvicina alla scadenza elettorale. A Lugano si dà per scontato che prima delle elezioni, e soprattutto dopo, ci sarà un nuovo grande afflusso di italiani.  Come i francesi, anche gli italiani saranno spinti verso la Svizzera dai loro politici.

In un prossimo articolo indicheremo in dettaglio i rischi per i cittadini  italiani in vista delle prossime votazioni. Se giustamente non intendi aspettare le elezioni inizia a leggere.

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