Dichiarazione fiscale redditi da conti correnti e investimenti all’estero

Dichiarazione fiscale capitali svizzeraQuando si hanno conti correnti e investimenti finanziari  all’estero, vengono spesso richieste informazioni sull’obbligo di denunciare  i capitali detenuti fuori dal paese nella dichiarazione dei redditi, con specifico riguardo alla compilazione del quadro RW e al pagamento del relativo bollo (Ivafe).

Minore attenzione è invece posta alla dichiarazione dei redditi conseguenti da questi conti o capitali, spesso ignorando il principio di attrazione di tutti i redditi ovunque realizzati da contribuenti residenti in Italia, che obbliga di fatto a dichiarare gli stessi.

Non è raro infatti, anche su questo sito, imbattersi in commenti di italiani che si preoccupano solo del quadro RW, o che detenendo somme inferiori agli obblighi di dichiarazione, credono di non dover far nulla (dimenticando quindi dei redditi finanziari).  Per questo uno degli errori più tipici è compilare il quadro RW e trascurare la parte relativa ai redditi.

Quando si hanno soldi all’estero occorre verificare la correttezza di tre adempimenti:

  1. monitoraggio fiscale, analizzare se ricorrono le circostanze che obbligano o esonerano dallo stesso;
  2. tasse patrimoniali, verificare la presenza dell’obbligo di pagamento delle stesse,;
  3. redditi eventualmente percepiti all’estero, procedere alla relativa dichiarazione, considerando anche quanto previsto  dalla convenzione contro le doppie imposizioni (se esistente), per verificare eventuali deroghe al principio di tassazione in Italia.

 

I redditi da conti e investimenti esteri

In merito a quest’ultimo punto, occorre quindi verificare quanto si è percepito, sotto forma di interessi, cedole, dividendi o plusvalenze, dai capitali detenuti fuori dall’Italia, seguendo questi passi:

  • verificare la tipologia di reddito percepita;
  • comprendere se si tassa soltanto all’estero o anche in Italia;
  • determinare il reddito da dichiarare e tassare in Italia e la compilazione di Unico;
  • verificare l’eventuale recupero del credito d’imposta per le imposte pagate nel paese estero.

Non tutti i  redditi finanziari sono di facile determinazione.  Le banche estere solitamente certificano, quali redditi, solo gli interessi percepiti e le cedole (e anche per gli interessi vi è il problema di capire l’aliquota di tassazione italiana).

Ma il principale ostacolo è il calcolo di eventuali plusvalenze o minusvalenze, derivanti da operazioni di compravendita di titoli, informazione che la banca estera non rende.  Ricordando poi che, se il contribuente ha un conto in valuta estera, può essere necessario calcolare le plus/minus sulle differenze di cambio.

Nelle guide Conto in Svizzera – Dichiarazione Fiscale e Guida Ivafe, troverai le risposte a tutte le domande, per sapere se e cosa dichiarare. Come più volte precisato, anche se la guida è pensata per chi ha un conto in Svizzera, la parte fiscale è valida in generale per tutti i conti correnti all’estero. Clicca qui per tutte le informazioni sulla guida fiscale.

Ps. A breve verrà pubblicato l’aggiornamento 2016 delle guide fiscali in modo da supportarti nella compilazione di Unico, o nel verificare il lavoro del tuo commercialista o del Caf. L’aggiornamento è incluso nel prezzo della guida.

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