In un recente articolo il Sole 24 Ore segnalava come, per la prima volta negli ultimi quattro anni, la ricchezza ufficialmente posseduta all’estero dagli italiani sia scesa sotto i 200 miliardi. Il totale degli asset indicati nel 2018 nelle dichiarazioni dei redditi (quadro RW) si ferma a 174,9 miliardi, cioè 43,5 miliardi in meno su base annua (-20{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce}). Probabile però che una parte di questi capitali siano finiti come contante o oro nelle cassette di sicurezza di cui parliamo anche nella guida Conto in Svizzera. Anche perché gli indicatori mostrano che i flussi – leciti e illeciti – di capitali verso l’estero non si sono fermati.
Dichiarazione fiscale 2019 – conti in Svizzera o estero
Abbiamo effettuato il secondo aggiornamento annuale delle nostre guide. Come tradizione in questo periodo, gli aggiornamenti riguardano in particolare le due guide fiscali, ma in questa occasione abbiamo anche modificato una notizia in merito ai costi del conto PostFinance nella guida principale Conto in Svizzera.
Per quanto riguarda le due guide fiscali (Ivafe e Dichiarazione Fiscale 2019) purtroppo sono andate ancora disattese le speranze di una semplificazione del quadro RW. Un recente Position Paper, di cui parliamo nella guida, redatto dalla Commissione per l’esame della compatibilità di leggi e prassi tributarie italiane con il diritto dell’Unione europea di AIDC – Sezione di Milano, fa sperare in un futuro intervento.
Aggiornamento 2019 Conto in Svizzera
Abbiamo pubblicato il primo aggiornamento della guida “Conto in Svizzera”. Come di consueto, seguirà in primavera inoltrata un secondo aggiornamento delle guide fiscali. Altri aggiornamenti potranno essere effettuati in caso di novità importanti.
Come di consueto sono state aggiornate tutte le caratteristiche e le condizioni dei conti correnti delle varie banche presentate, indicando anche se e quali problemi creano agli italiani (o in generale ai non residenti svizzeri). Su quest’ultimo punto abbiamo aggiornato la situazione visto che, alla luce della minor incertezza sulla nuova normativa di scambio dati, oggi le banche svizzere appaiono più ricettive che in passato anche se vengono mantenuti i costi per i non domiciliati introdotti qualche anno fa.
Trasferire soldi dall’Italia alla Svizzera: metodi e costi
Avere un conto in Svizzera, ed in generale in altri paesi, comporta ovviamente trasferimenti di denaro dall’Italia all’estero e viceversa.
Trasferimento in contanti all’estero
Solitamente la movimentazione tramite contanti (prelievo presso una banca e versamento alla filiale dell’altra banca) è sconsigliabile. Anzitutto costa in tempo e denaro in quanto comporta continui trasferimenti (inoltre le banche, soprattutto quelle italiane in questo caso, possono applicare commissioni per le operazioni allo sportello). E il trasferimento è sottoposto a limiti in quanto non si possono esportare capitali in contanti oltre i 10.000 euro, salvo dichiararli alla dogana con compilazione di uno specifico questionario. Non consideriamo poi l’ovvio rischio di furti e smarrimento.
Rischio Italia – come proteggersi?
E’ indubbio che negli ultimi mesi è aumentato il flusso di italiani alla ricerca di protezioni del proprio patrimonio finanziario. Ce ne accorgiamo direttamente non solo per gli italiani presso le filiali in Ticino, ma anche e soprattutto per le visite al nostro sito e l’acquisto della guida Conto in Svizzera, che permette in poco tempo di farsi un’idea completa di quali sono i requisiti per aprire un conto in Svizzera e di tutte le incombenze, incluse quelle fiscali, necessarie.
Anche i media italiani negli ultimi tempi hanno dato ampio risalto al fenomeno. Ovviamente a partire dal Sole 24 Ore che ha dedicato un recente numero di Plus24, il settimanale di approfondimento del sabato, sul rischio Italia e i possibili mezzi per proteggersi.
Rischio Btp e debito Italia in autunno
A tutti è nota la storia della cicala e la formica e la sua morale. Finisce l’estate e occorre prepararsi al cambiamento. Questo autunno per l’Italia sarà molto importante, e anche per i tuoi risparmi. Se non vuoi fare la fine della cicala, è opportuno prepararsi.
Già ad agosto si è discusso molto di spread in rialzo e di un ritorno alla situazione del 2011. I motivi sono noti: l’incertezza riguardo alla situazione economica e alla politica italiana. Incertezza che arriverà al dunque da settembre, quando verrà presentata la prima bozza della legge di Stabilità e partirà la trattativa con la commissione europea su quanto e se l’Italia possa sforare dai vincoli europei.
Come proteggersi da patrimoniali in Italia
Un mese fa abbiamo pubblicato un articolo sul ritorno del rischio patrimoniale in Italia. Lo abbiamo fatto sull’onda di due interventi di organizzazioni illustri come l’Ocse e il FMI, che per ragioni di equità o sostenibilità del debito, caldeggiavano questa soluzione per l’Italia.
L’attuale situazione economica e politica italiana riporta alta l’attenzione sul tema. Lo stallo e il rischio politico è sotto gli occhi di tutti. Ma spesso si sottovaluta la situazione economica. Lo abbiamo ripetuto più volte, i numeri dell’Italia di oggi sono peggiori del 2011 e solo l’intervento della BCE, ormai a termine (il Quantitative Easing dovrebbe terminare quest’anno, Draghi sarà sostituito nel 2019 da un governatore probabilmente “nordico”), ha tenuto buoni i mercati e i falchi all’interno della UE.
Dichiarazione fiscale 2018 conto all’estero, forex, bitcoin
Abbiamo pubblicato gli aggiornamenti delle nostre due guide dedicate al tema della dichiarazione fiscale e tassazione dei redditi derivanti da conti correnti e investimenti all’estero (Dichiarazione Fiscale 2018 e Guida Ivafe 2018).
Le due guide fiscali indicano tutti i passi per compilare le varie sezioni del modulo Redditi PF (in particolare quadro RW, RT e RM). Pur partendo dal conto in Svizzera, come ribadito più volte, le stesse indicazioni valgono per tutti i conti correnti e gli investimenti all’estero. Incluso coloro che operano in strumenti finanziari evoluti tramite intermediari (broker) esteri come quelli del Forex, Cdf, opzioni binarie etc.
Tassazione Bitcoin – dal 2018 in RW e plusvalenze da dichiarare in RT
Anche se non segui i mercati finanziari, difficile tu non abbia sentito parlare dei bitcoin, una sorta di valuta virtuale (definita criptovaluta per le modalità sicure/cifrate con cui viene prodotta) che ha avuto crescite vertiginose nel 2017, tanto da attirare il costante interesse dei media e di tanti investitori. Ed il boom di questi strumenti ha catturato ovviamente l’attenzione dei politici e soprattutto dell’Agenzia delle Entrate.
Normale quindi che alcuni lettori ci abbiano chiesto notizie in merito alla tassazione delle transazioni in bitcoin e in altre cripto valute. Si pagano le tasse sui Bitcoin? E sulle altre criptovalute? Bisogna inserirli nella Dichiarazione dei Redditi?
Torna il rischio patrimoniale in Italia?
Recentemente si è tornati a parlare di tassa patrimoniale in Italia. I principali quotidiani italiani hanno ripreso i contenuti del rapporto “The Role and Design of net wealth taxes” pubblicato dall’Ocse che individua l’Italia come una delle principali nazioni dove questa imposta potrebbe esser applicata con successo. Qui la sintesi dell’Adn Kronos.
In questo caso l’imposta non sarebbe motivata dal far fronte alla disastrosa situazione del debito pubblico nazionale. Piuttosto l’Ocse individua la tassa patrimoniale sulla ricchezza come una soluzione per riequilibrare la situazione in quei Paesi dove l’ineguaglianza della distribuzione della ricchezza è elevata.