I rischi per l’Italia tra debito pubblico e politica

fallimento italiaNell’ultimo articolo avevo parlato dell’aumento di francesi in Svizzera a causa della manovra finanziaria del governo transalpino. Avevo anticipato che avrei scritto anche in merito all’Italia e alle ragioni per cui qui in Svizzera ci si attende un nuovo forte afflusso di italiani alla ricerca di una banca dove aprire un conto.

 

Per l’Italia la crisi è finita?

Dopo gli sforzi per aggiustare i conti pubblici, l’Italia rimane il sorvegliato speciale in Europa a causa della sensibile recessione in atto  in grado di vanificare in misura più o meno ampia lo sforzo correttivo del governo a causa delle minor gettito delle imposte.

Riporto testuale dall’ultimo numero di Milano Finanza:

“…il risanamento strutturale della finanza pubblica tramite aumento delle tasse, invece che abbattimento del debito e della spesa, si è dimostrato una chimera. Di numeri ne bastano pochi. Nel documento presentato il 18 aprile era stato previsto che il debito pubblico italiano, al netto degli aiuti internazionali, sarebbe passato dal 120,3{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce} del 2012 al 110,8{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce} del 2015: una riduzione del 9,5{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce} sul pil in tre anni.  Appena cinque mesi dopo, a fine settembre, le cifre sono del tutto diverse: non solo alla fine del 2012 il debito pubblico italiano sarà pari al 123,3{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce} del pil, il 3{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce} in più rispetto a quanto stimato a fine aprile (una enormità che si spiega solo con il crollo del prodotto interno indotto dalle manovre recessive), ma nel 2015 calerà solo al 119,1{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce} del pil. Sono addirittura 8,3 punti percentuali in più rispetto a quanto previsto in aprile. Insomma la cura non funziona. Del colossale abbattimento del debito è rimasta l’ombra: 4,2 punti di riduzione in tre anni, 1,4 punti all’anno, esattamente quello che si è fatto dal 1993 al 2008…

C’è qualcosa che non funziona in questa strategia, anzi troppe cose che non quadrano. È l’intera strategia del Fiscal compact, combinata con il pareggio di bilancio, che non funziona: la deflazione interna e il deleveraging del settore pubblico scaricato sui cittadini portano alla depressione. … Le scelte da fare sono altre: si doveva incidere sul debito, sulla spesa e sulla struttura della pubblica amministrazione. È stato più facile aumentare le tasse, cominciando con l’Imu e con le accise sulla benzina, per fare cassa e riequilibrare contabilmente lo squilibrio strutturale tra spese ed entrate. È stata garantita la prateria della spesa al sistema politico. Era un momento drammatico e irripetibile nella storia italiana, ed è stato sprecato. Ora è tardi: cavalcare lo scandalismo non basta e non paga”.

Pressione fiscale ItaliaCome si vede nonostante gli sforzi dei cittadini italiani, la situazione del debito pubblico non è poi tanto migliorata.  La pressione fiscale ha toccato il livello record del 45,3{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce} del Pil e la situazione non migliorerà nei prossimi anni (vedi immagine). In realtà il Pil considera anche la quota di sommerso, la pressione fiscale reale è quindi di circa il 55{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce} per chi paga le tasse. Un livello pazzesco, a maggior ragione se si valutano i servizi pubblici che vengono corrisposti.

 

Il rischio politico

Ma il vero rischio per l’Italia è politico. Non solo l’incertezza politica che grava sull’esito elettorale. Gli investitori esteri cercano rassicurazioni sulla prosecuzione del di risanamento da parte del prossimo Presidente del Consiglio, certezze che al momento non sono riscontrabili.

Ci si può fidare dei politici italiani? Personalmente la trovo una domanda inutile tanto la risposta è ovvia. Dalla Svizzera si fa davvero fatica a capire certi fenomeni. Non parlo solo dei vari scandali che ormai quotidianamente finiscono in prima pagina.

C’è per esempio una notizia finora poco pubblicizzata. In Parlamento è in discussione una legge che stravolgerebbe la recente riforma Fornero delle pensioni. La proposta è dell’ex ministro Damiano del PD. Ma il partito non conta, la proposta è infatti stata votata in commissione quasi all’unanimità. Il costo di questa legge: 5 miliardi di euro, per garantire la pensione con il vecchio sistema a chi ha ancora il sistema retributivo (e che comunque è avvantaggiato rispetto a chi andrà poi in pensione con il sistema contributivo).

La politica è ambigua in tutto il mondo. Ma tra le democrazie occidentali solo in Italia, nonostante la situazione drammatica, i politici possono pensare di emanare la solita legge a scopo elettorale a danno delle generazioni future (visto la situazione dovremmo dire le generazioni presenti).

L’Italia paga errori degli ultimi 50 anni. Ma la politica sembra ancora vivere fuori dalla realtà.

Fonte Sole 24 Ore:

“Passata l’euforia per gli annunci della Bce e per il via libera al fondo salva-Stati, per Spagna e Italia è ora di tornare a guardare alla difficile realtà dei fatti… Il Pil italiano dovrebbe calare del 2,4{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce} quest’anno, contro il -1,2{cfaa4a40fd1a60bc21675abdbe42038c1fd85cb1b875307fe9a29967d6ec50ce} che il Governo aveva stimato ad aprile…  l’intervento del fondo salva-Stati (e quello della Bce, che può operare solo in concomitanza con il fondo) non sono “automatici”, ma richiedono la sottoscrizione di un patto con cui lo Stato accetta di risanare i conti. Questo significa nuove manovre, il cui costo “politico” è tutt’altro che indifferente, specialmente ora che si avvicinano le elezioni. È perciò probabile che l’Italia faccia di tutto per evitare il ricorso agli aiuti: e la vicenda greca ci ha insegnato che rimandare le decisioni può solo aggravare il problema. Con un Pil che si contrae a questi ritmi, il deficit dovrà ridursi a ritmi ancora più serrati per rispettare gli impegni: e se l’Italia non dovesse riuscirci, la Bce interromperebbe gli aiuti”.

 

Muoversi prima delle elezioni

Agli italiani non viene detto che quanto fatto finora non è minimamente sufficiente per il risanamento. Ci saranno altre manovre, anche pesanti nel caso in cui si debba ricorrere agli aiuti del Fondo Europeo e della BCE.  Ma il vero rischio è politico. Difficile, se non impossibile,  che si affrontino i problemi prima delle elezioni. Ma dopo sarà anche peggio. Non ci sono all’orizzonte maggioranze politiche forti e coese. Le tasse sono già ai massimi ma è difficile che la vecchia politica italiana attui una seria manovra che incida, come scritto da Milano Finanza, sulla spesa pubblica. Non è stata fatto ora, figuriamoci dopo con un governo politico.

Probabile che, come mostra il tentativo di modificare la legge sulle pensioni, molti politici sperino ancora di mettere pezze ai problemi con i soldi pubblici. Non mancheranno poi proposte per tasse “etiche”: patrimoniali, tasse sui beni di lusso etc. Solite proposte demagogiche per non affrontare la realtà.

Per tutte queste ragioni in Svizzera ci si attende un nuovo afflusso di risparmiatori italiani che crescerà man mano si avvicineranno le elezioni. La fiducia nei politici in Italia è prossima allo zero ma purtroppo sono loro che dovrebbero risanare il paese.  E l’Italia rimane sotto osservazione soprattutto dei mercati finanziari, mercati che al minimo dubbio…

Dal Sole 24 Ore:

“Le azioni della Bce possono smorzare la situazione ma la soluzione è in mano alla politica. In assenza  i mercati rischiano di bissare il dietrofront, o peggio un nuovo avvitamento, causato dall’ennesima ondata di sfiducia, ripetendo quanto registrato a partire dalla fine dello scorso marzo, una volta passato l’effetto euforico procurato dalla mossa innovativa della Bce”.

Vale sempre il solito discorso: c’è un’alta probabilità di instabilità e di “vecchia politica”;  non possiamo sapere come andranno le elezioni e cosa avverrà dopo,  ma possiamo muoverci per tempo per trovare una scappatoia qualunque cosa accada…

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